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Bisognava raccontare l’alta velocità in Italia attraverso la presentazione dei 5 progetti delle più note archistar planetarie, bisognava farlo a Venezia all’interno degli eventi della Biennale di Architettura, bisognava farlo nell’ala scarpiana della Querini Stampalia. La precedente mostra di architettura era stata firmata da Botta con un mirabile allestimento che raccontava l’opera omnia di Le Corbusier. Due le intuizioni che tracciarono il programma progettuale:
_il riempimento (artificiale) di alcune sale con acque che mimavano il noto fenomeno lagunare dell’acqua alta
_l’uso come elemento compositivo base della rotaia, per comporre l’intero apparato di espositori.
Tredici giorni di allestimento intenso, con non poche difficoltà logistiche e la chiusura dei lavori con un infinità discussione con il direttore sul posizionamento di un falso gradino, discussione mirabilmente sviluppata da Busetto nel libro “xxxxxxx”.